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giovedì 17 dicembre 2015

Banche salvate, l’annuncio di Renzi: «Cantone gestirà gli arbitrati» Il premier al Tg5: «Preferirei che i casi non fossero gestiti da Consob e Bankitalia ma da Anac. Faremo tutto il possibile perché chi è stato truffato possa avere i soldi»

AGL: bravissimo Presidente Renzi. Questo è il segnale che l'Italia pulita attendeva.
Il Dott. Raffaele Cantone è entrato in magistratura nel 1991. È stato sostituto procuratore presso il tribunale di Napoli fino al 1999, anno in cui è entrato nella Direzione distrettuale antimafia napoletana di cui ha fatto parte fino al 2007. Si è occupato delle indagini sul clan camorristico dei Casalesi, riferite anche nel noto best seller di Roberto Saviano, Gomorra, riuscendo ad ottenere la condanna all'ergastolo dei più importanti capi di quel gruppo fra cui Francesco Schiavone, detto Sandokan, Francesco Bidognetti, detto Cicciotto 'e Mezzanott, Walter Schiavone, detto Walterino, Augusto La Torre, Mario Esposito e numerosi altri. Si è occupato anche delle indagini sulle infiltrazioni dei clan casertani all'estero; in particolare in Scozia, dove è stata individuata una vera e propria filiale del clan La Torre di Mondragone dedita al reinvestimento in attività imprenditoriali e commerciali di proventi illeciti, in Germania, Romania ed Ungheria dove esponenti del clan Schiavone durante la latitanza si erano stabiliti ed avevano acquistato beni immobili ed imprese. Ha curato il filone di indagini che hanno riguardato gli investimenti del gruppo Zagaria a Parma e Milano facendo condannare per associazione camorristica un importante immobiliarista di Parma. Vive tutelato dal 1999 e sottoposto a scorta dal 2003 in quanto gli investigatori scoprirono un progetto di un attentato ai suoi danni organizzato dal clan dei Casalesi.

sabato 12 dicembre 2015

RISPARMIATORI ROVINATI: UNA RIFLESSIONE SUL SENSO DELL'ONORE DEI VERTICI DI BANCA D'ITALIA E DELLA CONSOB

AGL: domandiamo al grande scrittore Andrea Camilleri, autore, nel 2007, dell'articolo seguente pubblicato su www.lastampa.it se ritiene che dopo quanto successo negli ultimi 8 anni (e in particolare nella settimana appena passata)  la stragrande maggioranza del popolo italiano, di fede cattolica, sarebbe ancora d'accordo nel dissuadere i personaggi ai vertici di Banca d'Italia, Consob e delle banche in genere, dal trarre le estreme conseguenze di un rigoroso rispetto del senso dell'onore (ammesso che in loro ve ne sia ancora - o ve ne sia mai stata - traccia)...

fonte www.lastampa.it

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L’Italia non rischia un Matsuoka

Il ministro giapponese si è ucciso avendo trasgredito l’obbligo all’onestà assoluta. Se l’usanza si diffondesse da noi porterebbe a un rovinoso spopolamento
31/05/2007
Apprendo dai giornali e dalle tv che il ministro giapponese dell’Agricoltura Toshikatsu Matsuoka, facente parte dell’attuale governo presieduto da Shinzo Abe, si è impiccato perché accusato, pare con solido fondamento, di essere coinvolto in scandali finanziari. Ha obbedito a quell’antico codice di condotta giapponese che si chiama Bushido e che obbliga, tra l’altro, prima di tutto all’onestà assoluta nell’esercizio delle proprie funzioni. La faccenda, come cittadino italiano, mi preoccupa enormemente. Perché temo il contagio, allo stesso modo dell’influenza aviaria. Prima di Matsuoka, mi era capitato di leggere di tanto in tanto che manager giapponesi che avevano condotto al fallimento le aziende da loro guidate si erano buttati giù dall’alto di un grattacielo o avevano fatto addirittura harakiri come i samurai di una volta.

Le mie parole vogliono in qualche modo contribuire a scongiurare la spaventosa possibilità che anche nel nostro amato paese si diffonda una simile barbara usanza che porterebbe in breve l’Italia a un rovinoso spopolamento di industriali, di imprenditori, di manager pubblici, a un pericoloso depauperamento di quelle eccelse intelligenze che guidano le sorti delle nostre capacità produttive. Da noi fortunatamente è invalso l’uso che un manager che ha completamente fallito, che so, la gestione delle Ferrovie, invece di sentirsi costretto al suicidio, sia trasferito, dopo aver ricevuto un’ultramiliardaria liquidazione, a gestire l’Alitalia; che un banchiere, tante volte inquisito per bancarotta, non solo rimanga al suo posto, ma possa anche estendere, con fusioni e accorpamenti, il suo personale potere tra il plauso dei politici che sperano, in ginocchio attorno al tavolo del banchetto, che venga loro gettato qualche osso. Fallisce la Cirio? Fallisce la Parmalat? I piccoli risparmiatori vengono defraudati dei loro risparmi? Viviamo in un paese cattolico. Se si commette un errore, ci si confessa e si viene assolti. Il suicidio, come si sa, è un peccato mortale. Tenetelo presente, industriali e manager italiani: non lasciatevi, per carità, contagiare.  """

sabato 5 dicembre 2015

PRELIEVO FORZOSO DELLE BANCHE SUI CLIENTI: LA LISTA DELLE BANCHE PIU' A RISCHIO





AGL: la più grande difesa dalle banche? Fare a meno di loro...

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fonte: www.quifinanza.it

Bail in e prelievo forzoso, la lista delle banche più a rischio. Come difendersi

Il Cet1 è l'indicatore più importante da considerare

A partire dal 1° gennaio 2016, l’eventuale crisi di una banca verrà risolta con il nuovo meccanismo detto “bail-in”: il salvataggio dell’istituto di credito, cioè, non avverrà più con soldi pubblici dello Stato e/o delle banche centrali (come è stato sino a oggi), bensì attraverso la riduzione del valore delle azioni e di alcuni crediti (come quelli dei correntisti che abbiano depositato più di 100mila euro) o la loro conversione in azioni, per assorbire le perdite e ricapitalizzare la banca in misura sufficiente a risolvere la crisi e a mantenere la fiducia del mercato. Si è parlato di ‘prelievo forzoso’, e certo il recente caso delle quattro banche salvate per decreto, anche se ancora al di fuori delle procedure legate al bail-in, ha suscitato non poche polemiche, e fatto intuire che il rischio aumenta all’aumentare dei problemi finanziari dei vari istituti di credito.
Non tutti i risparmiatori avranno tempo e competenze per leggere i bilanci della propria banca, ma qualche precauzione può essere presa da tutti. Per esempio, un indicatore divenuto importante per rilevare lo ‘stato di salute’ di un istituto bancario è il Common equity tier 1 (Cet1), indicatiore che rapporta il patrimonio netto della banca (capitale sociale più riserve) ai rischi assunti, ovvero si misura il totale delle attività poderate per il rischio.
Le norme europee prevedono come ‘pavimento minimo’ per le banche un Cet1 Ratio dell’8%, che equivale a dire che una banca può effettuare investimenti (finanziamenti, prestiti, mutui,investimenti su titoli ecc) ponderati per il rischio superiori a 12,5 volte il capitale proprio. Più questo indicatore è elevato, maggiore dovrebbe essere la solidità dell’istituto, ovvero lacapacità di affrontare eventuali scenari negativi. In generale un livello sotto il 9% non è considerato sufficiente, e sotto l’8% è assolutamente a rischio.
Vediamo nella tabella seguente lo stato di salute delle principali banche operanti in Italia (Dati da ‘Il Fatto Quotidiano).
ISTITUTO BANCARIO
CET1 (%)
Banca Popolare di Vicenza 6,80
Veneto Banca 7,12
Banca Sella 11,13
Banca Popolare di Sondrio 10,14
Unicredit Banca 10,53
Gruppo Banco Desio 10,60
Mediobanca 11,00
Banca Popolare di Milano 11,35
Credito Valtellinese 11,40
Banca Popolare dell’Emilia Romagna 11,50
Deutsche Bank 11,50
Monte Dei Paschi di Siena 11,70
Credem 11,77
Banca Carige 12,20
Gruppo Bancario Banco Popolare 12,30
Che Banca! 12,45
Ubi Banca Popolare Commercio e Industria 12,90
Intesa San Paolo 12,40
Banca Generali 13,40
Banca Ifigest 14,625
Gruppo Banca Ifis 15,34
Unipol 17,60
Banca Mediolanum 18,50
Fineco 20,79

sabato 28 novembre 2015

PD E MOVIMENTO 5 STELLE, DOPO DUE ANNI, FANNO PROPRIO UN CAVALLO DI BATTAGLIA DELL'AGL, FIN DAL 2013: PREMI E GARANZIA DELL'IMMUNITA' AI DIPENDENTI PUBBLICI CHE DENUNCIANO IL MALAFFARE INTERNO

AGL: noi lo dicemmo e lo proponemmo sin dalla nostra (recente) nascita, in tanti articoli. Finalmente qualcuno ci ha ascoltato.E qui sarà interessante vedere cosa faranno i sindacati del Pubblico Impiego. Sicuramente avranno difficoltà ad avallare una norma che distrugge il castello di interessi sul quale hanno prosperato per decenni e in nome del quale hanno portato alla rovina economica i loro assistiti.

fonte: www.ilgiornale.it

Il fisco incoraggia i delatori: premi a chi denuncia i corrotti

Alla Camera la proposta di legge che invita i dipendenti pubblici a fare la spia sulle violazioni dei capi. Garantiti anonimato e bonus in denaro. Ed è allarme tra gli esperti