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mercoledì 21 novembre 2012

CASSAZIONE: LICENZIAMENTO E DOCUMENTI RISERVATI

Cassazione, Sentenza n. 20163 del 16 novembre 2012.
Il lavoratore licenziato (nello specifico si trattava di un bancario) , per difendersi, può utilizzare corrispondenza e documenti aziendali riservati, nel caso in cui il datore di lavoro non si sia comportato correttamente, in quanto finalizzata all'esercizio di diritti.Se il datore di lavoro ha adottato un atteggiamento vessatorio non può invocarne l'abusivo impossessamento nè la violazione dell'obbligo di fedeltà.

lunedì 19 novembre 2012

ACCORDO CON SVIZZERA SU CAPITALI ALL'ESTERO?

Da TM News:

""""""""""Svizzera spera in un accordo con Italia su Fisco entro 21 dicembre

Per le autorità svizzere "i lavori progrediscono bene". In trattative anche con altri Paesi europei

Pubblicato il 19/11/12 da TMNews
Berna, 19 nov. (TMNews) - Le autorità della Svizzera sono "ottimiste" sulla possibilità di raggiungere un accordo tecnico con l'Italia sulla regolarizzazione dei conti di clienti italiani negli istituti di credito elvetici entro il 21 dicembre prossimo. Lo ha riferito l'ambasciatore Oscar Knapp, responsabile Divisioni Mercati della Segreteria di Stato per le questioni finanziarie, spiegando che per quella data si punta ad una intesa tecnica da sottoporre ai governi. "Siamo fiduciosi di presentare una soluzione concordata ai governi" ha detto Knapp.Si tratterebbe di un nuovo accordo di questo genere per la Svizzera, che ha già stretto intese simili con Gran Bretagna, Austria e soprattutto con la Germania, posto che l'intesa raggiunta con Berlino è stata siglata col governo ma deve essere ancora ratificata dal parlamento tedesco. Comunque in generale con l'Italia "i lavori progrediscono bene" ha aggiunto l'ambasciatore, e le delegazioni sono entrambe soddisfatte.
Oltre alle trattative che ha con l'Italia per un accordo di sanatoria sui conti bancari detenuti in Svizzera da parte di clienti italiani, e non conosciuti dal fisco italiano, Berna ha in corso "contatti formali" con vari altri paesi dell'Unione europea e non, ha riferito il portavoce del Segretariato di Stato per le Questioni finanziarie, Mario Tuor, incontrando un gruppo di giornalisti italiani a Berna. Tuor ha precisato che al momento la Svizzera non rivela quali siano questi paesi."""""""""
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COMMENTO AGL:
I più attenti alle esternazioni dei sindacati nostri concorrenti (critici col Governo per la scarsa lotta all'evasione fiscale) ricorderanno che questa della necessità che il Governo Monti al più presto sottoscrivesse, similmente ad altri Paesi che già l'hanno fatto, un accordo con la Svizzera per la tassazione dei capitali italiani detenuti in c/c svizzeri all'insaputa del Fisco italiano, era una sorta di discriminante per testare la buona volontà del Governo, ai fini di un successivo dialogo. Si diceva cioè, "avete fatto la spending review, i tagli orizzontali, state massacrando il Welfare, saremmo disposti a tollerare questi sacrifici se almeno faceste quel tale accordo con la Svizzera, ecc. ecc.".A parte le enunciazioni (non ostili) di principio, però,finora, da parte del Governo, nulla di concreto. E tanto silenzio da parte degli organi di stampa. Ora questo articolo che ci dice che le cose sarebbero a buon punto. Tuttavia non capiamo alcune cose e, soprattutto, alla luce di queste, ci sembra un pò avventata l'apertura di credito eventuale che altre organizzazioni sindacali hanno assicurato purchè tale accordo si facesse.
Intanto, l'indicazione del 21 dicembre come probabile data della chiusura dell'accordo è un chiaro avviso ai naviganti perchè, se del caso, prendano le loro contromisure.E di solito, in questi casi (Amato docet) la sorpresa è uno degli ingredienti fondamentali.Poi si parla apertamente di "regolarizzazione" e di "sanatoria" dei conti detenuti all'estero. Ossia, in Europa si offre la stessa carità ai capitali italiani clandestini che in Italia offriamo agli esseri umani che immigrano e lavorano da noi in nero. Dobbiamo supporre quindi che appena varcata la frontiera i capitali italiani vengano adeguatamente e amorevolmente "rifocillati". E magari ci sia da parte del governo svizzero la disponibilità a chiudere gli occhi su eventuali "marachelle" .A parte le battute, è chiara la differenza con il meccanismo dello scudo fiscale. Qui i capitali non torneranno, non saranno più a disposizione delle banche italiane per prestiti e investimenti. Non ci sarà autodenuncia dell'evasore italiano al fisco italiano ma tutto verrà "gestito" dalle autorità svizzere.Quanti soldi entreranno non è dato prevederlo ma è meglio non farsi illusiani: molti meno di ciò che avvenne con lo Scudo Fiscale. Già ci aspettiamo poi la "giustificazione", come a scuola, del ritardatario Governo Monti: "che volete, ancora non lo ha ratificato neppure il Parlamento tedesco..."
Ma, diciamo questa volta ai sindacati italiani, perchè state accettando questa ridicola presa in giro dal governo italiano (un pò come il sostegno alla Tobin Tax che, così come concepita, ci procurerà solo danni) tramite la quale si fa solo il solletico ai ricchi, non difendete come noi il cittadino e il lavoratore da attacchi alla sua libertà attualmente in corso, ossia: le limitazioni all'uso del contante, il sostanziale obbligo, per tutti , di avere un conto corrente, la definitiva abolizione (solo per i poveri) del segreto bancario, in realtà solo una scusa, questa, come già abbiamo argomentato in altra sede, per controllare il cittadino 24 ore su 24, i livelli demenziali di tassazione (sia riguardo alle aliquote che agli adempimenti) quando è risaputo che l'unico modo di sconfiggere l'evasione è la riduzione degli adempimenti burocratici e uno shock che porti a un abbassamento delle aliquote in maniera tale che ogni persona non sia costretta a dare allo Stato più di un terzo della sua ricchezza e di quello che produce?Anche a costo di dismettere pezzi di Pubblica Amministrazione. Già oggi per sopravvivere, sia il dipendente che il piccolo imprenditore, sono costretti al nero.Vogliamo deciderci ad intervenire su queste concrete misure o forse ancora qualcuno crede che Monti sia intenzionato ad alleggerire sul serio i miliardari?

domenica 18 novembre 2012

SEGRETO BANCARIO: THE NEVERENDING STORY

Il Garante della privacy ha dato il via libera alla trasmissione dell'Estratto conto al fisco.Il nuovo sistema di trasferimento dati “Sid” è considerato sufficientemente sicuro ma il Garante continuerà a vigilare. L'Authority ha approvato lo schema di provvedimento dell'Agenzia delle entrate che stabilisce le modalità con le quali saranno trasmesse all'Agenzia le informazioni relative ai conti correnti (importi totali di accrediti e addebiti, saldo iniziale e finale dell'estratto conto) e anche ai rapporti extra-conto per la "comunicazione integrativa annuale". La trasmissione doveva iniziare il 31 ottobre scorso ma il Garante aveva sollevato obiezioni sulla sicurezza del sistema, considerata l'enorme concentrazione di informazioni presso l'Anagrafe tributaria e il potenziale di rischio difficilmente riscontrabile in un ordinario esercizio dell'attività finanziaria o bancaria.

Così è stata cambiata l'infrastruttura tecnologica e il servizio Entratel ha ceduto il passo al Sid, Sistema di interscambio. Il nuovo sistema consente di automatizzare le procedure di trasmissione con meccanismi di estrazione, composizione, compressione e cifratura dei dati. La banca sarà connessa direttamente all'Agenzia e non potrà avvalersi di intermediari fiscali. Il file cifrato dovrà essere conservato su un server Ftp solo per il tempo strettamente necessario allo scambio e in ogni caso i dati dovranno essere definitivamente cancellati dopo 6 anni.
Già alla fine dell'anno scorso ,nell'ambito della lotta all'evasione fiscale, l'art. 11 del Decreto SalvaItalia ha reso automatico il controllo delle movimentazioni finanziarie. Banche, Poste, Sim devono comunicare regolarmente al fisco le operazioni relative ai rapporti di tutti i clienti. Dal 2013 l'operazione si ripeterà il 31 marzo di ogni anno, con riferimento alle operazioni di conto corrente (e anche extra-conto, es. cambi di valuta estera o incasso di assegni) relativi all'anno precedente.

Sono esclusi i pagamenti con bollettini postali inferiori ai 1.500 euro.

In questo modo l’amministrazione tributaria avrà accesso diretto ai dati contenuti in circa 40 milioni di conti correnti. I supercomputer della Sogei, la società di IT del ministero dell'Economia, elaboreranno 22mila informazioni al secondo e segnaleranno le posizioni "a rischio", cioè che richiedono un controllo più mirato.

L'obiettivo sarebbe di recuperare una parte dei 120 miliardi di euro che vengono sottratti al fisco ogni anno.

D'ora in poi l'Agenzia delle Entrate userà i dati bancari non solo per avere conferma nell'ambito di accertamenti già in corso su specifici contribuenti, ma come fonte diretta per selezionare i potenziali evasori.



Tutti parlano di fine del segreto bancario.In realtà esso non è mai esistito per i conti dei poveracci e continuerà ad esserci per i conti svizzeri ed esteri, in generale, dei ricchi e degli evasori.
Non è escluso che possa significare invece la fine delle banche italiane a vantaggio di quelle straniere. Ecco perchè, solo per questo, molto probabilmente questo provvedimento verrà pian piano annacquato e reso innocuo (ovviamente con la scusa della difesa della nostra privacy) dai politici (presenti in ogni partito, anche prima del governo Monti) servi delle banche.
Come giustamente sottolineato da alcuni rimarrà invece la natura liberticida insita nel provvedimento. Come se la polizia , come accade nelle dittature, possa senza mandato fare perquisizioni di caseggiato. Chiunque potrà essere arbitrariamente colpito per motivi estranei alla lotta all'evasione partendo da questi dati, tra l'altro già oggi incerti e pericolosi (si pensi alle truffe on line, ai furti di identità, alle card clonate e alle cartelle pazze). Se poi qualcuno ha fiducia nelle possibilità della giustizia italiana di tutelare celermente e a costi contenuti il cittadino, evidentemente viene da un altro pianeta.
Inviteremmo poi tutti coloro che hanno a cuore la democrazia a riflettere sul processo che in questi anni ha portato l'agenzia delle entrate ed equitalia (rette di fatto da un unica persona fisica, ricordiamolo) ad essere un soggetto pubblico con poteri di gran lunga superiori a quelli del governo e del parlamento. Di vita e di morte, a giudicare dai suicidi verificatisi. Con quali risultati? Chiedetelo alle famiglie e alle imprese.
Effetto sicuro sarà la chiusura di migliaia di conti correnti in Italia, analogamente a quanto avvenuto per le imprese e, ancora, similmente, l'acquisizione di tale servizio all'estero per chi se lo potrà permettere. Altrimenti, nero. Tanto nero in più. E il calo di gettito sarà pagato da ulteriori tagli ai servizi essenziali.
L'abbiamo detto tante volte: l'unica maniera per ridurre l'evasione fiscale è l'abolizione delle centinaia di voci e di adempimenti e il passaggio a un sistema semplice in cui ciascun cittadino venga chiamato a contribuire al massimo per un terzo di quello che ha complessivamente. Là dove ciò è stato fatto, storicamente, si sono avuti risultati.
Calo immediato del gettito? Possibile, ma allora riduciamo le spese inutili, come ad esempio, tra le numerose altre, l'agenzia delle entrate ed equitalia (ovviamente impiegando altrove nella amministrazione finanziaria i funzionari che vi operano) l'una incapace di accertare quanto evaso, l'altra di riscuoterlo. Entrambe capaci solo di rovinare la vita di tanti cittadini e imprese, con adempimenti mostruosamente complicati, con perdite di tempo, con pretese infondate e generatrici di un costosissimo e inutile contenzioso in cui per lo più vengono sconfitte. E l'Italia affonda (tranne le banche, i loro referenti politici e gli alti dirigenti pubblici).